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I concorsi? Dei Laboratori, ritagliati nello spazio e nel tempo disponibile. Laboratori incerti, di cui non è certa la loro conclusione, eppure sempre necessari.
La pratica architettonica segue dei specifici precorsi, alcuni nobili, altri pratici. Non voglio dire che ci siano delle preclusioni (tuttalpiù delle preferenze) ma la mancanza di scelte induce ad una forma di sclerosi del pensiero progettuale.
Per questo cerco di aprire uno sguardo sul mondo il più vario possibile. Il caso di Innichen, in provincia di Bolzano, rientra nei progetti iniziati ed abbandonati (chissà quale emergenza si sarà aperta!). Eppure il progetto ha mantenuto un suo valore. Si trattava di ampliare un complesso scolastico. Articolato, anche nel corpo di fabbrica principale in cui un edificio in linea conteneva al suo interno con differenti disposizioni altimetriche due ordini di scuole. Separato da un cortile ma collegato da un passaggio ipogeo la palestra. Il programma richiedeva di ampliare l’offerta di spazi sia alle scuole che alla comunità cittadina. La nostra ricerca è tesa quindi a costruire un nuovo ordine di relazioni tra interno ed esterno per costruire non un edificio pubblico ma uno Spazio pubblico, in cui i percorsi degli studenti delle diverse età potessero essere resi oltre che sicuri anche integrati con queli della loro comunità più ampia.
Come dimenticare alcune lezioni dei architetti come Livio Vacchini
( http://www.studiovacchini.ch/opere/10 )?
